In questa sala si trovano prevalentemente opere di carattere teologico acquistate dopo la soppressione di alcuni conventi locali. Fra queste la Bibbia poliglotta, scritta in otto lingue e in sei volumi, della quale Giacomo si servì giovanissimo per impadronirsi da solo delle lingue greca ed ebraica.
Fra le finestre, lo scaffale contenente i libri la cui lettura era allora proibita dalla Chiesa. I giovani Leopardi tuttavia potevano accedere liberamente a queste opere per una particolare dispensa che Monaldo aveva chiesto ed ottenuto dal Papa. Notevole il fatto che il permesso fosse esteso anche alla giovane Paolina che, contrariamente all’uso dei tempi, seguiva il medesimo percorso culturale dei fratelli.
Una targa marmorea con l’iscrizione latina attesta che Monaldo permetteva allora la consultazione dei libri ai suoi contemporanei, “FILIIS, AMICIS, CIVIBUS”.