Nelle sue Memorie, Monaldo racconta di aver collocato qui, nel 1833, una grande scansia con circa 1200 volumi.
Essi si aggiungevano ad altri che già vi si trovavano nel 1825.
La Sala fu completata con opere acquistate in epoca successiva dai fratelli di Giacomo, Paolina e Pierfrancesco, continuatori dell’opera paterna.